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“L’attacco di un concerto gode di più privilegi dell’incipit di un libro” (D. Baremboim, La musica sveglia il tempo)

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Enciclica “Laudato sì”: un breve riassunto
del 26 giugno 2015

Enciclica “Laudato sì”: un breve riassunto
del 26 giugno 2015

In 192 pagine e 246 paragrafi, attraverso la “Laudato sì”, il Papa parla di ecologia come studio dell’ oîkos, in greco la «casa» di tutti o la casa comune (qui il testo completo). Della responsabilità per il «bene comune» contro il rischio concreto di autoannientamento. L’incipit cita il Cantico delle Creature del santo di cui Bergoglio ha preso il nome: San Francesco è «patrono» e «testimone» di una «ecologia integrale», che ci fa riconoscere nella natura «lo splendido libro nel quale Dio ci parla» e dove ciascuna creatura ha un valore ed è un fine in sé. L’uomo è un essere «personale» ma non è il padrone della natura. E la natura non è materia bruta a nostra disposizione, gli esseri viventi non sono «meri oggetti» di sfruttamento e profitto ma «hanno un valore proprio di fronte a Dio». Del resto l’ecologia è sempre anche «ecologia umana», nel mondo tutto è collegato, la fragilità della Terra e dei poveri, gli squilibri ambientali e sociali, la speculazione finanziaria, le armi e le guerre. Il santo di Assisi parlava della terra come «madre» e «sorella» e guardava ai poveri. Così, come riporta anche Gian Guido Vecchi, Francesco scrive che «un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale e deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della Terra quanto il grido dei poveri». Tra l’altro, scrive: «Incolpare l’incremento demografico e non il consumismo estremo e selettivo di alcuni, è un modo per non affrontare i problemi».

ENCICLICA “LAUDATO SÌ”: DALL’INQUINAMENTO DEI RIFIUTI AL SURRISCALDAMENTO GLOBALE

«Esistono forme di inquinamento che colpiscono quotidianamente le persone. L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri […]. La Terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. In molti luoghi del pianeta, gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura […]. Questi problemi sono intimamente legati alla cultura dello scarto, che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura».
«Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. Esso, a livello globale, è un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana. Esiste un consenso scientifico molto consistente che indica che siamo in presenza di un preoccupante riscaldamento del sistema climatico. […] L’umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno, le cause umane che lo producono o lo accentuano.]…] Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti noi».

ENCICLICA “LAUDATO SÌ”: I CAMBIAMENTI CLIMATICI E I MIGRANTI ABBANDONATI

«I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità. Gli impatti più pesanti probabilmente ricadranno nei prossimi decenni sui Paesi in via di sviluppo. Molti poveri vivono in luoghi particolarmente colpiti da fenomeni connessi al riscaldamento […]. È tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa. Purtroppo c’è una generale indifferenza di fronte a queste tragedie, che accadono tuttora in diverse parti del mondo. La mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile».

ENCICLICA “LAUDATO SÌ”: L’ACQUA DIRITTO FONDAMENTALE E IL RISPETTO DELLA BIODIVERSITÀ

«L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici. […] Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato. In realtà, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani . Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità ».
«Anche le risorse della terra vengono depredate a causa di modi di intendere l’economia e l’attività commerciale e produttiva troppo legati al risultato immediato. La perdita di foreste e boschi implica allo stesso tempo la perdita di specie che potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente importanti, non solo per l’alimentazione, ma anche per la cura di malattie e per molteplici servizi. […] Ma non basta pensare alle diverse specie solo come eventuali “risorse” sfruttabili, dimenticando che hanno un valore in sé stesse. Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre. La stragrande maggioranza si estingue per ragioni che hanno a che fare con qualche attività umana. Per causa nostra, migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza né potranno comunicarci il proprio messaggio. Non ne abbiamo il diritto».

ENCICLICA “LAUDATO SÌ”: LA RINUNCIA AL PARADIGMA TECNOCRATICO

«A nulla ci servirà descrivere i sintomi, se non riconosciamo la radice umana della crisi ecologica. Vi è un modo di comprendere la vita e l’azione umana che è deviato e che contraddice la realtà fino al punto di rovinarla. Perché non possiamo fermarci a riflettere su questo? Propongo pertanto di concentrarci sul paradigma tecnocratico dominante e sul posto che vi occupano l’essere umano e la sua azione nel mondo».
«In tale paradigma risalta una concezione del soggetto che progressivamente, nel processo logico-razionale, comprende e in tal modo possiede l’oggetto che si trova all’esterno. Tale soggetto si esplica nello stabilire il metodo scientifico con la sua sperimentazione, che è già esplicitamente una tecnica di possesso, dominio e trasformazione […]. Per questo l’essere umano e le cose hanno cessato di darsi amichevolmente la mano, diventando invece dei contendenti. Da qui si passa facilmente all’idea di una crescita infinita o illimitata […]. Ciò suppone la menzogna circa la disponibilità infinita dei beni del pianeta, che conduce a “spremerlo” fino al limite e oltre».

ENCICLICA “LAUDATO SÌ”: IL PUNTO DI VISTA DEGLI ESCLUSI ANCHE NELL’ECOLOGIA

«Vorrei osservare che spesso non si ha chiara consapevolezza dei problemi che colpiscono particolarmente gli esclusi. Essi sono la maggior parte del pianeta, miliardi di persone. Oggi sono menzionati nei dibattiti politici ed economici internazionali, ma per lo più sembra che i loro problemi si pongano come un’appendice, come una questione che si aggiunga quasi per obbligo o in maniera periferica, se non li si considera un mero danno collaterale. […] Ma oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri».

Cosa nutre la vita?

Il volume raccoglie il testo integrale del Discorso alla Città tenuto nella Basilica di Sant’Ambrogio dal cardinale Angelo Scola. L’alimentazione, l’energia, il pianeta e la vita: l’Arcivescovo mette a fuoco i temi di Expo 2015, e quindi l’uomo e il suo rapporto col creato. Il pianeta è consegnato all’uomo per il suo “dominio”? O è intoccabile come qualcosa di “sacro”? L’autore tenta una risposta proponendo una “ecologia umana”. A partire dal nesso tra bisogno e desiderio, affronta argomenti che domandano un “nuovo umanesimo”, necessario per assicurare il futuro dei nostri figli. “In verità nutre la vita solo ciò che la rallegra”.

​La vita buona​

Un bel libro di conversazioni con il cardinale della diocesi di Milano.La vita buona è un saggio in cui Angelo Scola, uomo di punta della Chiesa italiana, e Aldo Cazzullo, giornalista illustre e firma del Corriere della Sera, dialogano sulla Chiesa, la fede, l’amore, la vita e il suo senso. I due, ormai da dieci anni, si confrontano e si scambiano le loro idee sulle cose che contano davvero, aprendo un dialogo che permette di vedere le cose da più punti di vista, entrando così in profondità nel cuore degli argomenti trattati. Le posizioni dei due uomini di volta in volta sono state commentate, difese, promosse o criticate da parte di importanti rappresentanti del panorama politico, religioso ed economico italiano. Il dialogo abbraccia tutte le principali tematiche che caratterizzano i nostri tempi, la crisi economica, il rapporto tra Stato e Chiesa, la famiglia, la fede e la ragione, l’immigrazione, il ’68, l’amore, la vita e la morte. Dalle conversazioni sono emerse delle parole chiave divenute lessico comune nel dibattito pubblico, quali “Nuova laicità” e “meticciato di civilità e culture”. La vita buona, di Angelo Scola e Aldo Cazzullo, è un saggio in cui emerge il ritratto di un cristianesimo che esalta l’umanità.

La terza rivoluzione industriale

Il petrolio e gli altri combustibili fossili, le fonti energetiche su cui si basa l’odierno stile di vita nei paesi dell’Occidente, sono in via di esaurimento, e le tecnologie da essi alimentate stanno diventando obsolete. Intanto, i mali che affliggono il mondo globalizzato – crisi economica, disoccupazione, povertà, fame e guerre – sembrano aggravarsi anziché risolversi. A peggiorare le cose, si profila all’orizzonte un catastrofico cambiamento climatico provocato dalle attività industriali e commerciali ad alte emissioni di gas serra, e che già entro la fine di questo secolo potrebbe mettere a repentaglio la vita dell’uomo sul pianeta. La nostra civiltà, quindi, deve scegliere se continuare sulla strada che l’ha portata a un passo dal baratro, o provare a imboccarne coraggiosamente un’altra. E non ha molto tempo per farlo. Dopo trent’anni di studi e di attività sul campo, Jeremy Rifkin decreta la fine dell’era del carbonio e individua nella Terza rivoluzione industriale la via verso un futuro più equo e sostenibile, dove centinaia di milioni di persone in tutto il mondo produrranno energia verde a casa, negli uffici e nelle fabbriche, e la condivideranno con gli altri, proprio come adesso condividono informazioni tramite Internet. Questo nuovo regime energetico, non più centralizzato e gerarchico ma distribuito e collaborativo, e che segnerà il passaggio dalla globalizzazione alla «continentalizzazione », dovrà poggiare su cinque pilastri: la definitiva scelta dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili; la trasformazione del patrimonio edilizio in impianti di microgenerazione; l’applicazione dell’idrogeno e di altre tecnologie di immagazzinamento dell’energia in ogni edificio; l’unificazione delle reti elettriche dei cinque continenti in una inter-rete per la condivisione dell’energia; la riconversione dei mezzi di trasporto, pubblici e privati, in veicoli ibridi elettrici e con cella a combustibile per acquistare e vendere energia. Ma, per risultare decisiva, questa «democratizzazione » dell’energia dovrà essere accompagnata da una rivoluzione culturale, il cui primo obiettivo sarà lo sviluppo di una «coscienza biosferica»: «Solo quando cominceremo a pensarci come un’estesa famiglia globale, che non include solo la nostra specie ma anche tutti i nostri compagni di viaggio nel cammino evolutivo della terra, saremo in grado di salvare la nostra comune biosfera e rinnovare il pianeta per le future generazioni».

I libri di Farnè sono per me un prezioso aiuto per lo sviluppo e l’approfondimento in campo scientifico e culturale.

Ho collaborato negli ultimi anni con Stefano nell’insegnamento in corsi universitari e ho arricchito la mia professionalità con beneficio alla mia formazione; dei suoi scritti ho apprezzato in particolare il metodo e il rigore dell’approccio scientifico.

Stefano Farné, è docente in corsi di laurea in ingegneria dell’Università di Pavia, del Politecnico di Torino e del Politecnico di Milano e ha collaborato con l’Università Europea di Roma. È consulente e auditor di sistemi di gestione per la qualità, l’ambiente ed energia, la salute e sicurezza sul lavoro, la responsabilità sociale.​​

Qualità operativa

Per gestire un’organizzazione in periodi caratterizzati da elevata dinamicità, competizione globale, crisi dei mercati e problematiche sempre più complesse e articolate non è pensabile che si possa far ricorso solo all’esperienza o al buon senso. Il successo è ottenibile puntando verso l’eccellenza e questo percorso richiede innovazione, miglioramento continuo della qualità e applicazione di metodi adeguati. L’approccio quantitativo e il metodo scientifico possono essere applicati con successo nella gestione delle organizzazioni, portando benefici analoghi a quelli ottenuti nello sviluppo tecnologico. Il filo conduttore del libro è l’evidenziazione dei vantaggi e delle sinergie derivanti dall’applicazione congiunta di qualità e ricerca operativa, secondo una metodologia definita Qualità Operativa® per evidenziare l’importanza di portare su un piano concreto i requisiti normativi e le tecniche statistiche, che molto spesso rimangono concetti astratti e teorie non applicate. Il presente testo si pone l’obiettivo di far conoscere la Qualità Operativa® a coloro che si trovano impegnati a dirigere e a gestire le organizzazioni o che si stanno preparando a farlo. Il libro è quindi rivolto a imprenditori, manager, responsabili di funzione, consulenti, formatori, auditor di sistemi di gestione e agli studenti universitari, con l’obiettivo di far scoprire i vantaggi derivanti dall’applicazione di tale metodologia.

Sistemi di gestione dell’energia

La competitività aziendale e la difesa dell’ambiente sono spesso considerati due obiettivi contrastanti: questo dualismo può essere superato mediante l’applicazione di un sistema di gestione dell’energia. Infatti, la presenza sul mercato di imprese caratterizzate da minori costi di trasformazione rende sempre più necessaria la ricerca di vantaggi competitivi, che possono concretizzarsi differenziandosi rispetto ai concorrenti. Tra questi, sta assumendo sempre maggiore rilevanza l’energia: agendo su tale leva, le aziende possono abbassare i costi operativi, i capitali immobilizzati e ridurre i rischi di esposizione alla fluttuazione delle quotazioni delle fonti energetiche. Inoltre, i benefici di una differenziazione dei prodotti e servizi, mediante caratteristiche legate ad aspetti energetici, si possono tradurre in un incremento delle vendite o in un prezzo più elevato, grazie al valore aggiunto riconosciuto dai consumatori. La riduzione dei consumi energetici e il contenimento delle emissioni inquinanti favoriscono uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Il presente testo si propone di illustrare il sistema di gestione dell’energia, descritto dalla norma UNI CEI EN 16001, che consente un approccio sistematico per un miglioramento continuo delle proprie prestazioni energetiche. Il libro è rivolto a imprenditori, energy manager, responsabili dei sistemi di gestione, consulenti, auditor e docenti.

Qualità sostenibile

Il mondo attuale è caratterizzato da una crescente competizione a livello globale, una rapida innovazione tecnologica, una continua trasformazione dei processi di lavoro e un grande dinamismo del quadro economico e sociale e della realtà dei clienti. Per rispondere a queste sfide, è necessario disporre di un insieme di strumenti e di metodologie che comprendano, oltre a quelli “tradizionali” (innovazione di prodotto/processo, marketing, design, know-how tecnico, risorse umane e tecnologiche, capacità di assistenza post-vendita), anche aspetti relativi alla responsabilità sociale (codice etico, bilancio sociale, tutela dei diritti dei lavoratori, trasparenza e rendicontazione), alla sostenibilità (compatibilità con l’ambiente, ecoefficienza,risparmio energetico, riutilizzo dei materiali a fine vita) e alle capacità organizzativo gestionali

(visione sistemica dell’organizzazione, approccio per processi, miglioramento continuo, soddisfazione degli stakeholder).
La sintesi è rappresentata dalla qualità sostenibile, che può essere definita come «l’insieme delle caratteristiche che conferiscono al prodotto/servizio la capacità di soddisfare le esigenze del cliente individuale e del cliente sociale.

Le certificazioni ambientali per le imprese

Metodologie, approcci operativi e casi di eccellenza

(Iraldo Fabio – Cancila Enrico)

media/LE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI PER LE IMPRESE.pdfLa Certificazione Ambientale ha assunto negli ultimi anni sempre maggiore importanza sia per le imprese, sia per i consumatori, sia per gli enti pubblici. L’intento principale di queste insieme di norme tecniche volontarie è, infatti, di mediare tra gli interessi di tutti i soggetti: per i consumatori la certezza del rispetto degli standard qualitativi dei prodotti acquistati; per le imprese avere un forte elemento di promozione; per i soggetti pubblici l’applicazione della normativa ambientale. Il volume mira a proporre una rassegna metodologica e operativa dei principali schemi, dedicati sia alle organizzazioni che ai prodotti, di certificazione volontaria relativi alle prestazioni ambientali al fine di fornire al lettore una dettagliata e approfondita trattazione degli obiettivi, dei requisiti tecnici, gestionali e organizzativi e delle modalità con cui un’organizzazione può scegliere di adottare le diverse forme di certificazione ambientale a oggi disponibili. L’opera è dedicata soprattutto a chi opera nel mondo delle organizzazioni produttive e nella consulenza, ma si configura anche come un manuale che cerca di conferire un approccio divulgativo anche agli aspetti più tecnici della certificazione, e che quindi può sia essere consultato da chi è interessato al tema da “non addetto ai lavori”, sia utilizzato come strumento didattico nei sempre più diffusi corsi universitari e post-laurea che vertono sul tema della certificazione ambientale.

Frasi celebri

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”
(San Francesco D’Assisi)

 

“Il tempo a vostra disposizione e’ limitato, non sprecatelo vivendo una vita che va bene per altri ma non vi appartiene. Non lasciatevi condizionare, non lasciate che il rumore delle opinioni altrui copra la voce che avete dentro. Ma soprattutto abbiate il coraggio di seguire quello che avete nel cuore, lasciatevi guidare dall’intuito. Siate affamati, siate folli”
(Steve Jobs)

 

“Quanto più sai, tanto più c’è da esplorare, e trovi sempre dell’altro”
(Bertold Brecht)

 

“Che perder tempo a chi più sa più spiace”
(Dante Alighieri, Commedia, Purgatorio, III – 78)